Il primo segnale d'allarme è arrivato il 14 maggio scorso al Forum del Terzo Settore: nell’occasione, l’assessore
Pierfrancesco Majorino ha ventilato l'ipotesi di tagli. Nel mese di giugno, la minaccia si è fatta più concreta: il Comune di Milano ha annunciato ufficialmente un ridimensionamento dei
Centri Diurni per i Minori e dei servizi di Assistenza a Domicilio. Gli operatori hanno risposto con un
presidio, tenutosi il 27 giugno presso Largo Treves davanti al Settore Servizi sociali. Segue una parziale retromarcia del Comune: revoca dei tagli e la possibilità di tenere aperti i Centri Diurni 4/5 giorni a settimana. Ci saranno però ulteriori valutazioni sui singoli casi e questa garanzia dovrebbe durare fino a fine Dicembre. Dopodiché, buio fitto.
Tursi, che futuro si prospetta per la vostra Cooperativa,come per le altre realtà che operano nel territorio milanese?
«L'assessore continua a dichiararsi disponibile al dialogo, ma per il momento di concreto non abbiamo visto nulla. Abbiamo dimezzato il fatturato del Comune, che ora ammonta a 80.000 euro. Di conseguenza abbiamo dovuto ridurre l’orario degli educatori e il sabato non siamo più aperti. Tutto questo è fortementepenalizzante nei confronti dei ragazzi che ospitiamo, sono loro i primi a risentirne. Non discutiamo le scelte del Comune. Però rivolgiamo questa domanda, molto chiara: quanto credete al nostro progetto? Perché possono anche pensare che il Centro non serva più, ma abbiano il coraggio di dirlo apertamente. Nel frattempo, confrontandomi con altri colleghi nel settore, è emerso un 40% in meno di risorse per i Centri Diurni